Botanica e Fitoalimurgia – Tarassaco
Conosciamo ora una pianta ben nota a tutti, ma con molti usi e proprietà non sempre scontati, il tarassaco (taraxacum officinale), o dente di leone.
È una pianta della famiglia delle asteracee, e come la maggioranza di queste possiede molte virtù e un ampio spettro d’uso.
La sua diffusione nel nostro Paese è pressoché totale, il che la rende nota in molte province, dove è ingrediente base per molte ricette, e fa sì che possa essere disponibile come pianta alimurgica da sola o in associazione con altre erbe di campo.
La potremmo considerare un “maiale vegetale”, di essa non si butta via niente.
La rosetta fogliare può essere consumata cruda o lessa, i boccioli fiorali vengono conservati sotto sale come i capperi, dei quali hanno però un sapore più dolce e tenue, le infiorescenze (perché non sono propriamente fiori, ma capolini) possono essere consumati crudi nelle insalate, conferendo delicatezza e colore.
Ma sorprendono usi meno noti, come il miele di tarassaco o il caffè.
Il primo non è propriamente miele, difatti non viene metabolizzato dalle api a partire dal nettare, ma consiste in una preparazione a base di fiori.
Si raccolgono circa 500 g di fiori, e si mettono a bollire in un litro d’acqua per 20 minuti.
Si lasciano in infusione, e il giorno dopo si filtra il tutto.
Si unisce il succo di due limoni, e la metà del peso del liquido di zucchero.
Poi si porta il tutto a bollore a fuoco lento, fino a ottenere la densità desiderata.
Infine, le radici possono essere essiccate, tostate, macinate, e da queste si può tenere una bevanda analoga al caffè d’orzo o di cicoria, ottimo surrogato dell’originale.
Le proprietà della pianta sono molteplici, è principalmente emolliente e depurativa del sistema epatico e biliare. Possiede inoltre grandi quantità di potassio, fosforo, calcio e vitamine, soprattutto del gruppo A.