Razione K Home Made – Parte 3 – Cosa acquistare
Nella seconda parte sulle Razioni K abbiamo visto come allestire il kit per cucinare e igienizzarsi in modo tale da poterlo riutilizzare.
Occupiamoci ora di cosa mettere nella nostra razione k casalinga dal punto di vista del cibo.
Contenuto
Vediamo finalmente che cibi contiene la Razione K:
- 2 primi piatti;
- 2 secondi;
- 2 confezioni di biscotti salati;
- 1 confezione di biscotti dolci;
- 1 tubetto di latte condensato;
- 3 bustine di caffè liofilizzato;
- 3 bustine di zucchero;
- 1 bustina di sale;
- 1 blister di compresse vitaminiche;
- 2 confezioni di caramelle;
- 1 barretta di cioccolato;
- 1 confezione di macedonia di frutta;
- 2 barrette energetiche.
Come calcolare i nutrienti
Gli alimenti contenuti nella Razione K militare, si è visto, sono principalmente (direi unicamente) scatolame.
Se la nostra intenzione è quella di riprodurla con questi prodotti, allora non resta che recarsi al supermercato più vicino e fare un giro tra gli scaffali.
Scatolame e liofilizzati sono i più quotati sia per ingombro che per peso, i liofilizzati odierni richiedono anche poca acqua per il reintegro.
Attenzione a non commettere l’errore di mettere nel carrello solo ciò che ci aggrada, rischiamo in non raggiungere, o persino superare, le famose 3650 kcal\persona\giorno viste nel primo articolo.
La percentuale di kcal da dividere nei 3 pasti è la seguente:
- 28% a colazione;
- 50% a pranzo;
- 22% a cena.
Bisogna tener conto anche dei fattori nutrizionali, oltre che al gusto, acquistando quindi dei prodotti in primis a lunga conservazione, in secondo luogo che la somma dei nutrienti sia quanto più vicino alla seguente tabella:
- carboidrati 55%;
- proteine 15%;
- lipidi 30%.
Questi valori sono riportati sul retro di tutte le confezioni dei prodotti in scatola alla voce “valori nutrizionali”.
Da considerare anche il consumo energetico che si ha con determinate attività fisica:
- leggera: kcal. 2.448,6;
- moderata: kcal. 3.113,2;
- pesante: kcal. 3.672,9.
E’ dimostrato che, anche in ambito non militare, le attività sportive come trekking e alpinismo possono avere un dispendio calorico che varia dalle 200 alle 1200 kcal/ora.
Ad esempio, un’attività di tipo leggero può identificarsi in una salita di 5 ore, on questo caso la perdita calorica stimata è di:
5×500 kcal/h= 2.500 kcal,
equivalenti a:
- proteine gr 92;
- carboidrati gr 337;
- lipidi gr 82.
Carta e penna alla mano e giù di calcoli matematici se volete fare una Razione K con i fiocchi.
Consigli per gli acquisti
Come prodotti da acquistare, il consiglio principale è di verificare quelli con il più basso contenuto di additivi chimici, cosa impossibile da togliere se vogliamo avere un periodo di conservazione lungo.
Da vedere sempre e comunque la tabella dei valori nutrizionali e degli ingredienti, questi ultimi minori sono migliore è la qualità del prodotto.
Barrette energetiche, frutta secca, frutta disidratata, cioccolato, biscotti, latte condensato, tutti prodotti utilissimi per raggiungere il nostro scopo, anche qui occhio all’etichetta.
La scelta potrebbe anche ricadere su prodotti definiti “sostitutivi di un pasto“, sotto forma di polvere da diluire in acqua o altre tipologie di liquidi.
Altra tipologia sono i prodotti essiccati e preconfezionati come la carne secca, che ha il vantaggio di poter essere conservata per lunghi periodi, ha pochissimi conservanti (l’essiccazione è già di per se un gran metodo di conservazione) e può essere usata anche per cucinare.
Sullo scatolame, sono da tenere in considerazione anche le inchieste fatte da apposite associazioni dei consumatori, le quali, mediante test di laboratorio, fanno una classifica su un dato prodotto individuando quello migliore dal punto di vista qualitativo.
Consa importantissima da non dimenticare, sono eventuali alimenti contenti fibre per evitare l’effetto costipazione.
Via libera allora a barrette di crusca e altri cereali ricchi di fibre, senza dimenticare eventuali integratori alimentari.
Nel prossimo ed ultimo articolo parleremo di ricette per le razioni K.
Nota
Si ricorda, come nell’articolo precedente, di evitare, per quanto possibile, la cottura diretta nel barattolo dell’alimento, essendo quest’ultimo rivestito di materiale isolante plastico che, se riscaldato, rilascerebbe sostanze nocive per l’organismo.